“Latitanza di Messina Denaro favorita dal club dell’uncinetto”. Cari lettori e lettrici, vi torna questa frase? Non molto, vero? Eppure se Tumbarello, il medico di Matteo Messina Denaro fosse iscritto a questo club, tanto basterebbe ai media per chiamare in causa tutti i suoi associati come favoreggiatori della mafia. Oppure, proviamo questa: “A favorire la latitanza di Messina Denaro è stato l’Ordine dei medici”. È un Ordine che esiste realmente, e Tumbarello è effettivamente un iscritto, quindi perché non buttarla lì così? Semplice: perché non ci sogneremmo mai di chiamare in causa un’istituzione così importante senza prove, senza cognizione. Ecco, non si sa per quale motivo con la Massoneria una frase del genere diventa subito plausibile.
Sul coinvolgimento della Massoneria nella latitanza di Messina Denaro: ecco le parole del Procuratore aggiunto di Palermo durante l’audizione della Commissione Antimafia
Per diversi mesi i media hanno battuto molto sull’idea che a favorire la latitanza di Matteo Messina Denaro sia stata la Massoneria – intendendo, con questo termine, il Grande Oriente d’Italia per il fatto che il medico del mafioso, Tumbarello, era iscritto a una sua loggia. Le responsabilità di costui sono sotto indagine e lo lasciamo al suo destino, ma resta la domanda sul coinvolgimento eventuale della Massoneria.
Bene, giovedì 13 luglio, durante l’audizione della Commissione Antimafia, il procuratore aggiunto di Palermo, Paolo Guido, ha affermato (minuto 1:35:28):
che poi le Associazioni massoniche abbiano potuto in qualche modo favorire la latitanza di Matteo Messina Denaro in qualche modo pratico, è tutto da dimostrare.
Ma è ovvio, su. Attaccare un’intera categoria di persone, un’intera Associazione per il solo fatto che Tumbarello ne era iscritto. E perché non superare questo limite dell’iscrizione? Di questo passo domani basterà avere un amico in comune, aver incrociato uno sguardo al bar, aver parcheggiato l’auto accanto a quella di un Massone per coinvolgere tutta l’Istituzione massonica. Immaginate i titoli in prima pagina: “Latitanza di Messina Denaro favorita dal Club dell’uncinetto”; “Arrestato tal dei tali: aveva il figlio iscritto nella stessa scuola del figlio del boss”.
Quando la smetteremo di narrare le cose prima che i nodi vengano al pettine? Possibile che i media non sappiamo darsi pace quel minimo che serve per attendere qualche settimana e ascoltare i responsabili delle indagini? Intanto siamo felici che ancora una volta gli inquirenti si dimostrino responsabili nel parlare e rispettosi dei diritti di associazione di molti cittadini e cittadine. Che poi la Massoneria, tutta, possa e debba valutare meglio i suoi iscritti, non c’è dubbio. ©RIPRODUZIONE RISERVATA