A seguito delle elezioni in seno alla Massoneria del Grande Oriente d’Italia, contestate dai Fratelli della lista n.1 “Noi Insieme” capeggiata da Leo Taroni, con il suo seguito pari a circa il 50% degli iscritti all’Ordine, stanno avvenendo diverse fuoriuscite. Alcuni giornali hanno parlato di epurazioni ed espulsioni di coloro che non condividono la politica interna e la cosa va avanti da un po’. Parlare però di epurazioni solamente fa sembrare molti Fratelli incapaci di fare valutazioni in proprio, di starsene ossequiosamente in silenzio, remissivi e a testa bassa. Le cose, sembrerebbe, non stanno proprio così.
Massoneria, fughe volontarie dal Grande Oriente d’Italia da parte di chi è stanco di sperare
Alcuni iscritti che abbiamo conosciuto in queste settimane ci raccontano che le fughe volontarie dal Grande Oriente d’Italia ci sono. Non sarebbero un movimento di massa ma comunque consistente, soprattutto in prospettiva, se si pensa che siamo solo all’inizio. Un fenomeno a macchia di leopardo sul territorio nazionale; gruppi che si formano con singoli Fratelli anche di logge diverse, un po’ ovunque. Alcuni vanno “in sonno” (lasciano definitivamente la Massoneria); altri si starebbero organizzando per migrare in altre Obbedienze.
Si tratta di una sentita risposta alla decadenza dell’Ordine, che molti considerano irrecuperabile. Una risposta morale, dunque, anche da parte di persone con ruoli di rilievo nella gerarchia, che se ne vanno per scelta personale, meditata, senza attendere chissà quali altri sviluppi, stanchi come sono di vedere la propria casa oltraggiata da comportamenti in cui non si riconoscono, e il buon nome dell’Istituzione ridicolizzato.
Apprendiamo da Giornalia della riunione avvenuta a Villa Il Vascello, sede centrale del Grande Oriente d’Italia, alla presenza dei vertici e dei contestatori. Il ricorso presentato dalla Lista Noi Insieme, che la Corte Centrale avrebbe dovuto discutere venerdì 24 maggio è stata rinviata ancora una volta, ora al 21 giugno.
AgenParl, l’agenzia stampa parlamentare che quest’anno compie 70 anni, si domanda quando l’antimafia si deciderà a commissariare il Grande Oriente e la domanda, oramai, se la pongono in molti. ©RIPRODUZIONE RISERVATA