Come i nostri lettori e lettrici sanno, da un po’ di tempo abbiamo cominciato a occuparci di Massoneria con la lente del garantismo per i diritti di associazione, di libertà di coscienza, di riservatezza. Abbiamo quindi cominciato ad ascoltare alcune realtà massoniche, grandi e piccole, diverse per ritualità, tradizione, origine, intenti, al fine di conoscerle meglio e più da vicino. Qui trovate tutti gli articoli che abbiamo dedicato alla Massoneria e alle organizzazioni massoniche finora coinvolte. Oggi pubblichiamo questo pezzo sulla Massoneria Egizia con un’intervista al Maestro Venerabile eletto di una importante realtà napoletana. Per ragioni di riservatezza, lo chiameremo soltanto col nome di battesimo.
Caro Francesco, grazie per averci accolto ed esserti prestato a questa intervista. Prima di tutto, a quale Obbedienza o Ordine appartieni?
Come prima cosa grazie a voi per l’opportunità che mi date. Appartengo al Rito Antico e Primitivo di Memphis-Mizraïm – Sovrano Santuario Italiano (Filiazione Robert Ambelain) la cui sede centrale è in Sicilia perché li è la sede dove vive il nostro Serenissimo Gran Ierofante Giuseppe Rampulla. Questo è il nostro sito ufficiale dal quale è possibile visionare tutte i numeri della nostra rivista «Sophia Arcanorum».
La tua Obbedienza utilizza quindi il Rito Egizio. Quali sono le caratteristiche principali di questo Rito?
Il Sovrano Santuario Italiano mette a disposizione dei propri membri tutti i rituali tradizionalmente praticati dai veri Riti Egizi di Memphis e di Mizraïm (Filiazione R. Ambelain) nella loro versione originale, privi di manomissioni, tagli o aggiunte arbitrarie e snaturanti la loro autenticità.
Leggiamo più o meno tra le righe, che il Rito Egizio possiede una cifra marcatamente magica. È corretta questa affermazione? Cosa si intende per Magia?
Vi è un equivoco proprio sul significato di magia. Lo scopo del R.A.P.M.M. è trasmettere la Luce dell’Iniziazione Egizia e degli Arcana Arcanorum (Regime di Napoli) che sono la massima conoscenza iniziatica operante la trasmutazione alchemica sul piano spirituale.
La magia, se così vogliamo chiamarla, è un lavoro incessante con il quale l’iniziato, tramite i Rituali e le pratiche che gli vengono fornite, attua o almeno tenta di attuare una trasmutazione Alchemica sul piano spirituale.
Nella scala iniziatica il Rito pratica i gradi simbolici, quelli filosofici, l’approfondimento Gnostico e conserva e trasmette la via più alta per la realizzazione della Grande Opera.
Quali sono invece i punti di contatto con gli altri Riti?
Il R.A.P.M.M. opera come Rito di perfezionamento in continuità al percorso iniziatico dei primi tre gradi praticati dalle Grandi Logge Italiane con cui intrattiene rapporti di collaborazione, come con altri Ordini e Riti operanti in Italia e all’estero. Per rispetto dei principi della Libera Muratoria universale, che ha mantenuto e intende mantenere intatti, il Rito Antico e Primitivo di Memphis-Mizraïm ammette l’esistenza di altri Riti che al pari di esso lavorano al compimento della Grande Opera, non interviene minimamente sugli atti emanati dalle loro autorità e vuole che anche gli altri Riti agiscano nello stesso modo nei propri riguardi.
Navigando in rete e leggendo diversi libri sull’argomento, apprendiamo che esistono due Riti a cui la Massoneria egizia fa riferimento, il Memphis e il Mizraïm. In cosa si distinguono?
Si distinguono nell’origine differente ma hanno comuni intenti, tanto che il primo tentativo di unificazione dei due riti è stato fatto dal Fr. Giuseppe Garibaldi nel 1881, un anno prima della sua morte, in quanto aveva una nomina a Grande Ierofante Onorario del Rito Orientale di Memphis. In realtà il tentativo di fusione non andò pienamente in porto perché il Rito Orientale di Memphis continuò a operare a Palermo e quello di Mizraïm a Napoli. La vera e definitiva unificazione dei due riti avvenne qualche decennio dopo per decisione del Congresso Internazionale che ne stabilì anche la scala dei gradi.
A volte sono menzionati insieme, come se fossero fusi. Altre volte sentiamo parlare di gruppi che utilizzano solo l’uno o solo l’altro, oppure entrambi ma invertendone l’ordine, come volessero indicare la prevalenza dell’uno sull’altro, è corretto?
In realtà non vi sono più due riti distinti ma vi è un ramo che inizia ad operare nel dopoguerra con prevalenza del Rito di Mizraïm, chiamato Rito di Mizraïm e Memphis – Gran Santuario Adriatico, discendenza Marco Egidio Allegri/Gastone Ventura, che non ha alcuna radice con il Rito di Mizraïm di Napoli. In Italia è ancora operante il Rito Orientale di Memphis in seno al nostro R.A.P.M.M. per iniziativa dei Grandi Conservatori con sede a Palermo.
La tua Obbedienza è mista, cioè accetta sia gli uomini sia le donne. Immagino quindi tu sia favorevole all’inclusione della donna in Massoneria. Se dovessi aiutarci a dire con una frase la validità iniziatica dell’iniziazione della donna in Massoneria, come la formuleresti?
Non vi è alcuna ragione o motivazione iniziatica per escludere l’universo femminile da una via di perfezionamento spirituale. L’Androgino ci insegna che l’incontro degli opposti è inevitabile in percorso iniziatico. La via solare e la via lunare si completano.
Questo è ampiamente rappresentato anche con il simbolismo presente nei nostri Templi.
Gli opposti si completano e in ognuno di loro si trova e si deve cercare il seme dell’altro.
La tua Loggia è a Napoli, e ha un nome importante per la Tradizione massonica di Rito Egizio. Ce ne vuoi parlare?
La Loggia “Perfetta Unione” mantiene in vita la storica tradizione napoletana nata con il Principe Raimondo de Sangro. Nasciamo come Loggia Sovrana e poi, successivamente, abbiamo aderito alla Gran Loggia Simbolica Italiana dei Riti Egizi. Noi tutti lavoriamo nel solco della Tradizione che ci è stata tramandata dai nostri Maestri Passati.
La storia della Perfetta Unione è ben conosciuta, nasce nel lontano 1728, essa è infatti una delle prime Logge in Italia.Tale Loggia ha visto nelle sue file personaggi di altissimo spessore tra cui, forse il più conosciuto, il VIII Principe di Sansevero Raimondo di Sangro.
Fu proprio quest’ultimo che elaborò il Regime Napoletano chiamato proprio Scala di Napoli.Noi abbiamo attinto da questa tradizione, abbiamo rialzato le colonne di questa importante Loggia e lavoriamo collegandoci alle energie proprio di questi Grandi Maestri Passati.
Sei stato da poco eletto Venerabile Maestro della tua Loggia, se ho capito bene la tua installazione avverrà a settembre. Cosa vuol dire, dal tuo punto di vista, ricoprire questa Carica?
Questa è una bella domanda, è difficile spiegare a parole cosa vuol dire ricoprire questa carica.
Iniziamo col dire cosa non è per me il Maestro Venerabile. Secondo me non è il padrone della Loggia ma, anzi, è chi più di tutti è chiamato ad essere il servitore di questa. Chi ha questo onore onere deve sempre ricordare di essere il primus Inter pares. È solo grazie alla fiducia di tutti i Fratelli che vedono in lui capacità utili alla Loggia che il Maestro Venerabile può compiere appieno il proprio ruolo e dovere. Solo con la fiducia e l’appoggio di tutti i Fratelli si possono compiere grandi Lavori e Grandi opere.
Credi che la Massoneria abbia ancora capacità di trasformare la realtà? Se sì, in che modo?
Se si vuole modificare la realtà bisogna iniziare a modificare se stessi. Solo con il vero nosce te ipsum, con la trasmutazione tramite un incessante lavoro su sé stessi e solo essendo un esempio per gli altri si può pensare di modificare la realtà che ci circonda.
Nei vostri Lavori rituali siete abituati a ricevere come ospiti Fratelli e Sorelle di altre Obbedienze e Ordini. Vi dimostrate in questo molto accoglienti. Quanti sono gli scambi effettivi, e di che natura?
Questi scambi ci consentono di avere sereni rapporti fraterni con alcuni contesti iniziatici, spesso lavoriamo assieme proprio perché crediamo che il confronto costruttivo è l’unico mezzo per elevare le nostre coscienze ed allargare il nostro sguardo sulla Verità.
Ovviamente questo non significa che favoriamo una snaturazione rituale. Nonostante i reciproci scambi e frequentazioni fraterne, manteniamo ben divisi le varie operatività specifiche ai vari Riti. Altrimenti si verrebbe a creare una commistione che a mio parere è nociva alla comprensione della docetica e della operatività specifica del nostro percorso.
Ci pare di capire che la tua Obbedienza consente agli iscritti la doppia appartenenza con altri Ordini o Obbedienze. Perché alcune Obbedienze lo permettono e altre no, a tuo avviso?
Secondo me è la paura del confronto e la difesa del proprio orticello che porta a mantenere queste posizioni di esclusivismo che in alcuni casi si manifesta con il concetto anti iniziatico di “egemonia”. I nostri Fratelli e Sorelle sono liberi di aderire ad altre realtà, ma non tutti gli altri sono considerati idonei a seguire il nostro percorso.
Ci sono progetti in cantiere, da parte della tua Loggia, per i quali posso augurarvi buona fortuna?
I progetti sono tanti, qualcuno più a lunga scadenza e altri invece di più facile realizzazione. Uno tra questi è quello di rendere la nostra nuova sede casa di più Fratelli, un vero polo Inter-rituale. Ad oggi questo sta avvenendo, nel nostro Tempio lavorano in piena autonomia 4 realtà iniziatiche con diversità di Ritualità massonica. Questo sempre perché riteniamo che la Massoneria sia universale e tale deve essere. RIPRODUZIONE RISERVATA