“Piccina.”, mi dicesti una sera, mentre ti aggiustavi il colletto della camicia; si era stropicciato perché l’avevi messa storta nell’armadio, stipata tra altre camicie tutte uguali. “Piccina”, dicesti dunque, senza guardarmi, “devi ancora imparare due o tre cose dalla vita e da te stessa.” Io che potevo fare? Ti diedi ragione, quieta e obbediente come non lo ero con nessun altro, e ti osservai litigare serenamente col colletto, rannicchiata nella tua poltrona di pelle e fumando una sigaretta con il timore che, tornata a casa, la mamma avrebbe potuto sentire l’odore di fumo e di uomo sui miei vestiti, sui miei capelli, sulla…
Continua a leggereGiuliano Vasilicò inedito. La settimana scorsa abbiamo pubblicato la prima parte di questa intervista al grande regista teatrale. Oggi pubblichiamo la seconda. Buona lettura. Giuliano aveva superato un’accentuata forma di balbuzie grazie al teatro, mettendo in scena e mettendosi in scena, offrendosi come corpo. Ho sempre avuto ammirazione per chi prova ad andare oltre sé stesso, a sconfiggere i propri limiti fisici e, non di rado, psicologici e mentali. Il teatro è anche, e forse soprattutto, una terapia dell’ombra: materializzando i propri fantasmi si tenta di uscire dall’internamento nell’ossessione e nella nevrosi; li si esteriorizza come personaggi e gli si…
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Il 14 febbraio 2015 muore a Roma il regista e dramaturg Giuliano Vasilicò. Era nato a Reggio Emilia nel 1940. Con i suoi spettacoli su De Sade, Proust e Musil, Giuliano ha rappresentato una delle espressioni più alte, genialmente e costantemente incompiute, della “splendida stagione del teatro di immagine e gestuale”, come scrisse la critica di allora. Giuliano sapeva fare spettacolo non solo con le messe in scena di grandi testi della letteratura mondiale ma anche con i casting, le prove “aperte”, i seminari. Oltre a numerosi premi internazionali, fra gli anni Settanta e Ottanta, riscosse anche un notevole successo…
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