Molti scrittori e molte scrittrici si sono cimentati nella creazione di contenuti narrativi che intraprendessero un’attenta analisi psicologica della costruzione – e successiva perdita – del sé; Shirley Jackson è riuscita a parlarne toccando corde dell’animo umano che, in gran parte, ci rappresentano tutti, creando un filo rosso che collega la psiche a quella parte inconscia del nostro animo che chiameremo paura. La scrittrice, appartenente al movimento letterario americano del Novecento, si è sempre attorcigliata attorno alle sue muse, che al posto di entità portatrici di ispirazione e creazione, potrebbero farci pensare alle Chere della mitologia greca, gli spirti femminili…
Continua a leggere“Piccina.”, mi dicesti una sera, mentre ti aggiustavi il colletto della camicia; si era stropicciato perché l’avevi messa storta nell’armadio, stipata tra altre camicie tutte uguali. “Piccina”, dicesti dunque, senza guardarmi, “devi ancora imparare due o tre cose dalla vita e da te stessa.” Io che potevo fare? Ti diedi ragione, quieta e obbediente come non lo ero con nessun altro, e ti osservai litigare serenamente col colletto, rannicchiata nella tua poltrona di pelle e fumando una sigaretta con il timore che, tornata a casa, la mamma avrebbe potuto sentire l’odore di fumo e di uomo sui miei vestiti, sui miei capelli, sulla…
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Quando cominciai a collaborare con le pagine del quotidiano «ilGiornale» un mio amico, scrittore e critico letterario, rise di gusto nel vedere pubblicata la mia prima recensione ai libri per bambini e ragazzi. Non ci rimasi male, quanto mi colpì la sua ignoranza sia della letteratura per ragazzi quale filone sempre esistito e dunque corposo, sia per l’importanza assoluta che ricopre e a cui invece non riconosceva dignità. Ho avuto pietà di lui in quanto è uno che ha cominciato a leggere a vent’anni. Che triste infanzia ha avuto, pensai. Tentai di illustrargli le meravigliose opere scritte per ragazzi e…
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