Gianni Vattimo, la vita e il senso della sua opera. Che Cazzullo ne dica Nato a Torino nel 1936 da un poliziotto calabrese e da una sarta torinese, Gianni Vattimo ci ha lasciati senza smentire, con le movenze tristemente buffe del parkinsoniano, il destino tragico di uomo che lo ha sempre accompagnato. Suo padre morì quando aveva un anno e mezzo, e per sfuggire agli orrori dei bombardamenti la madre e la famiglia si trasferirono dal ’43 al settembre del ’45 a Cetraro, in Calabria, per poi fare ritorno a Torino. Allievo di Luigi Pareyson come Umberto Eco e Mario…
Continua a leggereDalla necessità di creare mappe mentali alla necessità di sapersi perdere Ho trovato un notevole spunto d’ interesse in un episodio narrato da Massimo Recalcati nel suo L’ora di lezione. Per un’erotica dell’insegnamento: l’autore rievoca un ricordo della sua scuola elementare. Siccome la famiglia abitava giusto di fronte all’istituto, aveva preso l’abitudine ad uscire di scuola quando aveva necessità di andare al bagno. Ma quando per la prima volta la maestra glielo vietò espressamente, obbligandolo ad usare i servizi all’ interno della scuola, lui ne fu estremamente turbato pur dovendo ammettere, retroattivamente, che quell’assenza di confini precisi fra l’ istituzione…
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