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Il Rito Francese risponde al nostro articolo “Massoneria tra privacy e legalità”. Il commento al commento

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Il Rito Francese risponde su Massoneria e Privacy. Ecco il dibattito che vogliamo La scorsa settimana abbiamo pubblicato un articolo dal titolo Massoneria tra privacy e legalità, con il quale la nostra redazione avanzava una piccola riflessione sulla possibilità che la Massoneria fornisca allo Stato l’elenco degli iscritti vista la tragedia che la Mafia rappresenta per la Nazione e la necessità che questa ha di trovare collaborazioni costruttive nel contrastarla. Ebbene, il nostro articolo è stato ripreso dal sito istituzionale del Rito Francese operante all’interno dell’Ordine Massonico Tradizionale Italiano, con una riflessione a firma di Francesco Guida, che ringraziamo di…

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Massoneria: i nomi degli iscritti tra privacy e lagalità

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Parliamo di Massoneria tra privacy e legalità. Quando si parla di Massoneria c’è una questione che ha quasi la sua stessa età, ovvero se i nomi degli  iscritti debbano essere dichiarati (vedremo eventualmente come) o se si possa davvero continuare a parlare di diritto alla riservatezza in un’epoca come la nostra, dove l’infiltrazione mafiosa, innegabile, è all’ordine del giorno in ogni ambito umano. Massoneria tra privacy e legalità. La questione sollevata dall’Ex Gran Maestro aggiunto del GOI e la necessità di depositare i nomi degli iscritti In queste settimane l’ex Gran Maestro aggiunto del Grande Oriente d’Italia Claudio Bonvecchio ha…

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Emergenza carceri. 66 suicidi da gennaio

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Sovraffollate nella maggioranza dei casi, le carceri italiane continuano a non curarsi dei diritti civili essenziali. Emergenza carceri. In molti chiedono maggiori diritti ma i detenuti sono abbandonati a sé stessi. Con la sentenza Torreggiani (ricorsi nn. 43517/09, 46882/09, 55400/09; 57875/09, 61535/09, 35315/10, 37818/10) adottata l’8 gennaio 2013 con decisione presa all’unanimità, la Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia per la violazione dell’art. 3 della Convenzione dei diritti (CEDU). Il caso, molti lo ricorderanno, trae origine dai trattamenti degradanti e inumani subiti da chi ha fatto ricorso, più precisamente sette detenuti che per mesi hanno vissuto nelle carceri…

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