Le prossime elezioni regionali in Lazio e Lombardia segnano l’ennesimo punto di svolta nella tormentata scena politica italiana, sospesa fra Seconda e Terza Repubblica (Terza, quella che fa riferimento alla ventilata riforma costituzionale in senso presidenzialistico), ed ha meno quel carattere amministrativo che le competerebbe, e molto più un significato esplicitamente politico e complessivo. La tornata elettorale del 12 e 13 febbraio, che darà un nuovo governo alle due regioni più popolose d’Italia (quasi dieci milioni la Lombardia, poco meno di sei milioni il Lazio) sarà ciò che non avrebbe voluto essere, cioè un test nazionale sui rapporti di forza…
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