È più che risaputo che a Napoli si frigge di tutto, qualche simpaticone sostiene che siamo capaci di friggere anche l’aria, ma questa è un’altra storia!
Fatto sta che dalle mie parti, lo street-food è sempre esistito. Da bambina quando andavo a fare la spesa con mia nonna, ci scappava sempre un “cuppetiello di zeppole e panzarotti”, che altro non erano che deliziosi e cocenti pezzetti di pasta lievitata fritta e mini crocché di patate anch’essi fritti, comprati in friggitorie improvvisate che si trovavano numerose in giro per la città; invece se la passeggiata era pomeridiana, magari al famoso parco dei divertimenti Edenlandia, la graffa fritta e rotolata nello zucchero era obbligatoria.
Le migliori fritture si fanno a Napoli. Ecco come si fanno i “cecenielli”, ovvero le zeppole di bianchetti di pesce
Insomma come avrete sicuramente capito, a Napoli ogni occasione è buona per un’immersione nell’olio. Non c’è un solo alimento che non abbiamo passato in una pastella e fritto: dalle verdure, alle frattaglie fino ai dolci, senza dimenticarci dei pesci o dei molluschi. Potremmo quasi dire, parafrasando la frase di un famoso pensatore, che a Napoli “tutto si frigge, nulla si butta”.
Domenica sono andata a farmi una passeggiata al mercato del pesce a Pozzuoli, adoro gironzolare tra i banchi e curiosare, perché in base alla stagione in cui ci troviamo, diverso è il pescato. Non sono preparatissima in materia, però mi ricordo che ad aprile si cominciano a trovare i “Cecenielli”. Ma cosa sono i Cecenielli? A Napoli per Cecenielli intendiamo i piccoli pesci bianchi e translucidi conosciuti in tutta Italia come “bianchetti“, ossia i “neonati di pesce”, novellame di pesce azzurro, di due specifiche specie: acciuga e sardina. In questo periodo troviamo il novellame di sardina.
Questi piccoli pesciolini sono tutelati da una rigida regolamentazione per la pesca e questo comporta che non sempre sono disponibili sul mercato. Appena li ho visti, di conseguenza, non ho saputo resistere, mi è venuta l’acquolina in bocca, dovevo assolutamente preparare “‘e pizzelle ‘e cecenielli”, cioè piccole zeppole di bianchetti di pesce mescolati ad una pastella e fritti in abbondante olio bollente, dal sapore veramente meraviglioso.
Di solito si servono come antipasto, ma a casa mia vale il detto napoletano “frienno e magnanno”(friggendo e mangiando), in poche parole si mangiano caldissime e a tavola non arrivano mai.
Vi lascio la ricetta, nulla di complicato, solo fritto e saporito.
Ingredienti per le zeppole di bianchetti (‘e pizzelle ‘e cecenielli). La ricetta per il tuo antipasto di mare semplice e speciale
300g di bianchetti
3 uova
150g di farina 00
100g di acqua
5g di lievito di birra
prezzemolo tritato q.b.
sale q.b.
pepe q.b.
1 litro di olio di girasole
Procedimento:
Iniziate a preparare la pastella, rompendo le uova in una ciotola ed aggiungendo l’acqua, dove avremo sciolto il lievito di birra. Aggiustate con sale e pepe e lavorate bene il tutto.
A questo punto aggiungete la farina e il prezzemolo tritato, amalgamando il tutto fino ad ottenere una pastella liscia e senza grumi. Sciacquate i bianchetti e fateli scolare bene, aggiungeteli alla pastella e lavorate per amalgamare il tutto. Lasciate riposare per 30 minuti. Quando la pastella è pronta, riscaldate abbondante olio di girasole in una padella dai bordi alti e quando l’olio è ben caldo immergetevi la pastella, prelevandone un cucchiaio alla volta.
Friggete le pizzette girandole durante la cottura e fatele cuocere fin quando non le vedrete dorate, man mano che sono pronte mettetele da parte – io personalmente le nascondo – sistemandole su della carta assorbente per far asciugare l’olio in eccesso. Le zeppole di bianchetti sono pronte, potete servirle, cospargendole in superficie con altro sale.