Continuano a crescere i prezzi degli affitti a Roma, ormai alle stelle, ma stando alle statistiche del passato, che mostrano una certa ciclicità, si stima che la capitale vada incontro a un crollo del mercato nel prossimo futuro. Dalle stelle alle stalle, in pratica, e il caro affitti avrebbe dunque vita breve.
L’economia va male e sempre più nuclei familiari mettono a reddito il mattone di proprietà; la seconda casa, per lo più, o quella che fino a ieri era abitata dalla nonna passata miglior vita. Va già male per i B&B e gli affitta camere, le cui mura sono state spesso acquistate a distanza, dalle multinazionali, a pacchetti da cinquecento o mille unità senza averle mai viste, senza conoscere la realtà in cui si trovano e senza saperle poi fornire di servizi che abbiano gli standard qualitativi del migliore settore alberghiero italiano. Diversamente da quanto questi investitori speravano, infatti, è già in atto una riduzione degli affitti brevi, e anche in conseguenza di questo sono lievitati i prezzi di quelli a lungo termine. Ad ogni modo, tanto le multinazionali, quanto i piccoli proprietari, tentano di ottimizzare entrate e uscite, creando però un paradosso che ostacola l’economia stessa a cui vorrebbero dar vita. A Roma è infatti impossibile, al momento, prendere una casa in affitto. Anche in zone periferiche, un seminterrato di 30 mq costa intorno agli 800 euro spese escluse. Al netto delle studentesse e studenti che prendono stanze anche a 700 euro in appartamenti condivisi, perché a pagare sono mamma e papà con grandi sacrifici, molte famiglie non riescono ad arrivare a fine mese dovendo pagare un canone che se non corrisponde a uno stipendio intero, poco ci manca.
Stando però ad alcune stime che abbiamo raccolto direttamente da diversi operatori del mercato, le cose starebbero per cambiare. Se guardiamo le statistiche degli ultimi 40 anni, ci dicono, scopriamo che improvvisamente il mercato ha puntualmente voltato le spalle a certi costi, che sono innaturali, tutt’altro che spontanei. Sono forzature di alcuni individui a discapito di troppi altri, che se ne andranno. A tirare troppo la cinghia, rischi che ti resti in mano. La speculazione sta diventando forzatamente esagerata e il naturale equilibrio tra domanda e offerta prima o poi tornerà a imporsi, con buona pace di chi mette a reddito il primo immobile.
Dopo Roma sarà il turno di Napoli, che dopo qualche anno di overbooking turistico, destinato a crescere ulteriormente – e ne siamo felici per l’economia della città partenopea – vedrà anch’essa un’inversione dei poli, almeno per quanto riguarda gli affitti a lungo termine, la cui crescita dei prezzi comincia a farsi sentire ora ma che non farà in tempo a raggiungere il picco massimo sostenibile, perché verrà stroncata prima. Chissà, ci avrà messo una mano San Gennaro, mentre Pietro e Paolo, a quanto pare, sono stati impegnati nell’organizzare il Giubileo. Avranno mica una seconda casa anche loro? ©RIPRODUZIONE RISERVATA