Abbiamo affermato, nel primo articolo pubblicato, che quando nasce un giornale di cultura non è mai buon segno, vuol dire che un gruppo di cittadini sente la necessità di organizzarsi per rivendicare valori che non trova attuati nella società in cui vivono.
Quali sono i valori che questo settimanale intende promuovere?
L’approfondimento culturale
Ovvero il tempo di studio che ciò richiede.
Auspichiamo di riuscire a dare un piccolo contributo al dibattito pubblico senza che ciò costituisca una missione ma segua il libero spirito e la libera iniziativa di indagine, di interesse, di metodo nel trattare qualsiasi fatto di cronaca, attualità, costume, della cultura. A discapito della polemica sterile, ma con coraggio allo stesso tempo, la testata vuole porsi quale momento di libertà di pensiero. Non chiede uniformità di opinione ai collaboratori, ritenendo che ciò possa connotare di maggiore qualità il dibattito interno e l’espressione verso l’esterno.
Obbiettività
Il giornale è apartitico, mai di parte, non ha paletti nella scelta dei temi, delle questioni da approfondire e non ha pregiudizi verso opinione alcuna purché democratica e rispettosa.
Il taglio giornalistico
È principalmente quello del commento.
Contenuti
Diritti civili, umani e individuali per mezzo di una selezione di notizie, a cui si aggiungono i temi della cultura e dei saperi, presentati come approfondimenti o spunti di riflessione. Particolare attenzione alla disabilità, all’associazionismo, alla Scuola, al Lavoro.
Non necessariamente ogni numero tratterà tutti questi ambiti, né deve stabilire una determinata quantità di articoli da pubblicare; da questo punto di vista il settimanale andrà a briglia sciolta, per mantenere una promessa che facciamo ai lettori: quella di non pubblicare contenuti “di riempimento” bensì solo quelli in cui crediamo e su cui abbiamo possibilità di far studio e curare l’aspetto espositivo.
Copertura geografica
Intendiamo approfondire tutto ciò che riguarda il pensiero, la vita sociale e politica, notizie e fatti al di là della rilevanza territoriale – urbana, nazionale o internazionale – purché costituisca motivo di riflessione utile, potenzialmente, per chiunque.
Obbiettivi
Oltre all’approfondimento culturale con i singoli articoli, intendiamo dibattere intorno alla vita della società democratica sulla base di valori quanto più universali possibile, che superino le differenze politiche, le opinioni particolari, i gruppi di interessi, i pregiudizi, e dare il nostro contributo così facendo al ripristino dell’evidenza dei valori fondativi della Costituzione, dei diritti fondamentali, della necessità di ristabilire un confronto civile fra le parti sociali nel più autentico pluralismo.
L’ideale che guida le pubblicazioni e sottostà a ogni ragionamento, è la ridefinizione di un patto sociale, gravemente minato ormai da decenni di abitudini neoliberiste. Il fattore umano, quale elemento cosciente e legante di ogni processo economico e culturale, vorremmo tornasse al centro delle ragioni del pensare e del fare collettivo, e di qualsiasi scelta di carattere economico-sociale.
È nostra opinione che da diverso tempo si siano svuotati di senso i luoghi tradizionalmente dedicati al confronto, allo sviluppo del senso critico, alla formazione delle menti e delle professioni di servizio pubblico. I partiti politici, i sindacati, hanno perso il senso loro più proprio. Anche la scuola è in difficoltà. Il patto sociale è venuto meno. Nella società contemporanea i simili hanno perso contatto con i simili, tanto sul posto di lavoro che nel tempo libero. Gli individui sono sempre più separati gli uni dagli altri, avviliti da logiche di mercato e finanza che li vogliono più distanti e annichiliti. Il nostro scopo è quello di verificare la possibilità di ripristinare valori considerati obsoleti e sono invece attuali. Nei tempi bui che stiamo vivendo, in cui vi è smarrimento e impotenza dell’uomo, riteniamo giusto ristabilire i valori di libertà e solidarietà.
Il perturbante come chiave di lettura
In conclusione, intendiamo avere un approccio moderato e progressista nella ricerca della verità. Auguriamo alla società di procedere per gradi sulla strada del suo miglioramento, evitando fratture improvvise, colpi di testa, estremismi, che conducono a strappi del tessuto sociale e ferite dolorose non risanabili, e di crescere senza lasciare lacune nel processo di civilizzazione, che non ha mai fine.
Una chiave per riuscirci, così come le Edizioni dello Straniero affermano nella loro linea guida, è indagare il perturbante, convinti che sia il vero dato antropologico che muove la vita umana e che la sua ricerca possa agevolare il risveglio delle coscienze, per conseguire l’età adulta del pensiero e delle pratiche umane.
Poiché menzionare il perturbante può dare vita a fraintendimenti, specifichiamo che non è da noi inteso come ricerca di ciò che è sopra le righe del vivere; l’impegno che noi mettiamo, e che chiediamo a ogni collaboratore, non è mettere nella propria produzione di contenuti ciò che si crede colpirà le coscienze, magari rilanciando sulla stravaganza e la straordinarietà di ciò di cui si dibatte, ma rintracciare quanto c’è di perturbante all’interno delle esperienze umane, anche minime o le più comuni, così che si riparta da ciò che più conta per la valorizzazione dell’esperienza stessa in contrasto con l’omologazione del pensiero dominante.
gli Editori
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