Quattro notizie sul Grande Oriente d'Italia

Quattro notizie sul Grande Oriente d’Italia

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Le ultime quattro notizie sul Grande Oriente d’Italia lo descrivono in affanno. La prima è che Palazzo Giustiniani resta allo Stato italiano. Il TAR del Lazio ha infatti respinto il ricorso intentato dall’Obbedienza massonica che vantava diritti su Palazzo Giustiniani, che resta allo Stato italiano, sulla base di argomenti, dicono alcuni, che non lasciano molta immaginazione sul futuro. La seconda, decisamente eclatante, è che il Tribunale di Roma ha sospeso la nomina a Gran Maestro di Antonio Seminario. La lista Taroni sembrerebbe quindi aver avuto la meglio, già mormorano in tanti, ma c’è un paradosso. Quando si andasse alle elezioni – e presto o tardi ci si dovrà tornare per forza – probabilmente Seminario vincerebbe, stavolta in modo non contestabile. Eh sì, perché i fuoriusciti dall’Obbedienza sono molti, e allora, Taroni avrebbe la maggioranza? La terza notizia su cui vogliamo aggiornare i gentili lettori è che, sembrerebbe, il Gran Maestro della Gran Loggia Regolare d’Italia (l’unica oltre il Grande Oriente d’Italia a possedere il riconoscimento della Gran Loggia Unita d’Inghilterra) Fabio Venzi e Leo Taroni si sarebbero incontrati a Bologna per discutere, presumibilmente, della possibilità di fondere le proprie compagini. In questo modo la GLRI troverebbe nuova linfa e Taroni una struttura “regolare” (secondo il modello inglese, che ormai è solo uno dei tanti) in cui far valere un copioso gruppo di Fratelli che si sono fatti il nome di portastendardo della buona gestione della giustizia. Del resto Leo Taroni, che nel frattempo è stato minacciato di morte, non si aspetta certo di poter governare un’Obbedienza di cui una parte consistente gli è avversa. La nostra domanda è come sperava di poterci riuscire con le elezioni di marzo? Cosa c’era di diverso, allora? Cosa non sapeva del GOI, il Taroni, che improvvisamente potrebbe essergli diventato chiaro?

 

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