Quattro notizie sul Grande Oriente d'Italia

Quattro notizie sul Grande Oriente d’Italia

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Le ultime quattro notizie sul Grande Oriente d’Italia lo descrivono in affanno. La prima è che Palazzo Giustiniani resta allo Stato italiano. Il TAR del Lazio ha infatti respinto il ricorso intentato dall’Obbedienza massonica per far valere antichi – e a questo punto presunti? – diritti su Palazzo Giustiniani, che resta allo Stato italiano, sulla base di argomenti, dicono alcuni, che non lasciano molta immaginazione sul futuro. La seconda, decisamente eclatante, è che il Tribunale di Roma considera illegittima la nomina a Gran Maestro di Antonio Seminario, che presto dovrà lasciare Villa il Vascello per tornarsene fra le Colonne (tornare nel Tempio come un qualsiasi altro Fratello, ndr). L’ex Gran Maestro Stefano Bisi dovrà quindi tornare in carica almeno finché non si capirà il da farsi, e il da farsi va sostanzialmente in due possibili direzioni: nominare un commissario oppure andare a nuove elezioni. La lista Taroni sembrerebbe quindi aver avuto la meglio, già mormorano in tanti, ma c’è un paradosso. Se si andasse alle elezioni – e presto o tardi ci si dovrà tornare per forza – probabilmente Seminario vincerebbe, stavolta in modo non contestabile. Eh sì, perché i fuoriusciti dall’Obbedienza sono molti, e allora, Taroni avrebbe ancora la maggioranza? La terza notizia su cui vogliamo aggiornare i gentili lettori è che, sembrerebbe, il Gran Maestro della Gran Loggia Regolare d’Italia (l’unica oltre il Grande Oriente d’Italia a possedere il riconoscimento della Gran Loggia Unita d’Inghilterra) Fabio Venzi e Leo Taroni si sarebbero incontrati a Bologna per discutere, presumibilmente, della possibilità di fondere le proprie compagini. In questo modo la GLRI troverebbe nuova linfa e Taroni una struttura “regolare” (secondo il modello inglese, che ormai è solo uno dei tanti) in cui far valere un copioso gruppo di Fratelli che si sono fatti il nome di portastendardo della legalità. Del resto Leo Taroni, che nel frattempo è stato minacciato di morte, non si aspetta certo di poter governare un’Obbedienza la cui maggioranza gli è avversa. La nostra domanda è come sperava di poterci riuscire con le elezioni di marzo? Cosa c’era di diverso, allora? Cosa non sapeva del GOI, il Taroni, che improvvisamente gli è diventato chiaro?

Ovviamente, ora e sempre viva la legalità e chi la difende.

 

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