Nel recente caso dei componenti del gruppo di youtuber “The Borderline” che il 14 giugno, a seguito di una sfida social, hanno travolto una famigliola che viaggiava su una Smart e ucciso un bambino, si intravvedono – fra i giudizi d’inevitabile condanna – vari motivi di riflessione. Se l’omicidio stradale di Casalpalocco fosse stato, come sostenuto da alcuni familiari dei ragazzi, «una ragazzata», l’idea stessa di omicidio sarebbe messa sotto tensione critica e slitterebbe il senso della parola. Intanto la propaganda; da alcuni anni nell’informazione emerge un vistoso disagio verso l’oggettività della notizia, come se il cronista avvertisse il dovere…
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