Vediamo oggi se c’è un rapporto tra Massoneria e Patriarcato, quindi quanta libertà ci sia al suo interno per le donne. Fermo restando che il patriarcato è qualcosa di molto più complesso di come lo si intende nella cronaca attuale in riferimento a fatti come i femminicidi, dove pare assumere la semplicistica accezione di “educazione al maschilismo”, noi pure lo useremo con questo significato per brevità e per creare una connessione proprio tra la nostra riflessione e il dibattito pubblico per quanto attiene l’autonomia delle donne in una istituzione tradizionale che per troppo tempo è stata in mano agli uomini in via esclusiva e non lo è più.
La Massoneria non è solo maschile
Ancora oggi, infatti, molte persone, sia uomini sia donne, credono che la Massoneria sia solo maschile. Incredibilmente, questa versione delle cose ha ancora un ruolo predominante nella circolazione delle informazioni. Ciò è stato vero, ma non è più così da ben 130 anni! Da quanto, cioè, Maria Deraismes, protagonista della prima ondata femminista, ha aperto le porte della Massoneria tradizionale all’intero genere femminile per mezzo della creazione dell’Ordine Massonico Misto Internazionale Le Droit Humain. Ma andiamo con ordine.
Nonostante le donne fossero presenti e attive nelle gilde medievali, cioè quelle corporazioni di costruttori di cattedrali ed edifici di prestigio la cui simbologia è stata sincretizzata dalla Massoneria, non sono state considerate nel 1717, quando la Massoneria inglese ha messo per iscritto i criteri per accettare una persona in Loggia. Stabilì, infatti, che potevano accedervi solamente gli uomini. In volata diremo che le ragioni sono solo di potere, che ne dicano alcuni Massoni (una maggioranza che va riducendosi ogni anno). Tra queste ragioni, sempre poco menzionate quando si parla della Massoneria delle origini, c’è l’accordo che la Massoneria fece con la Famiglia reale nella cacciata dei cattolici dal Regno Unito. La Massoneria fornì il suo aiuto per placare i conflitti tra la Chiesa anglicana e Quella romana ottenendo in cambio di essere tollerata e lasciata in pace. Non solo, ottenne che si promuovessero a vicenda, come avviene ancora oggi. Non a caso, è sempre un qualche membro della Famiglia Reale il Gran Maestro della Massoneria inglese.
Un’altra ragione, di potere dicevamo, è che proprio dal 1700 la politica espansionistica dell’Inghilterra fu tale da creare l’Impero che tutti conosciamo, occupando l’Australia e l’India, il Sud Africa, gli Stati Uniti e mezzo Canada, e tutte le altre regioni minori che troviamo nei manuali di storia. Ebbene, espandendosi, la Gran Bretagna ha portato in queste terre molti dei suoi usi e costumi, tra cui anche la Massoneria. Ma diversamente che so, dalla volpe, che fu introdotta in Australia al solo fine di cacciarla, la Massoneria non era una mera abitudine borghese al pari di altre, un semplice modo di associarsi o socializzare. Al contrario, permetteva di coordinare la gestione militare all’interno di una cornice di relazioni più ampie. A questo proposito basti pensare al fatto che non di rado i gradi militari venivano conferiti proprio nelle Logge, e poiché le donne non erano nell’esercito, perché coinvolgerle? Ragioni di potere, dicevamo, dal quale le donne sono estromesse ancora oggi, figuriamoci a quel tempo.
Chi vi scrive ha parlato con diversi membri di Obbedienze massoniche maschili e ha posto delle domande precise. Ad esempio per quale motivo la donna è esclusa dai lavori rituali. Ho ottenuto sempre due risposte. La prima, udite udite, è che le donne sono “distraenti”. Vale a dire? Vale a dire che vederle davanti o accanto a sé nel Tempio distoglie l’attenzione maschile dalla Ritualità. La distoglie sessualmente. Raccapricciante, non è vero? Proprio così, dovremmo immaginare che questi signori, in treno, in aereo, in ufficio, in metropolitana, in ascensore, alla sola presenza di una donna abbiano istantaneamente un’erezione che toglie al cervello tutto il sangue di cui dispongono. La seconda risposta che mi sono sentito rivolgere è che la Massoneria sarebbe un Ordine “solare”. Fermi tutti! Finalmente una risposta che faccia riferimento al piano strettamente iniziatico. Ma è veramente così? Cosa vuol dire solare? In esoterismo, “solare” è la via secca, quella della ragione, in funzione della terminologia e della simbologia alchemiche antiche dove la ragione agisce all’interno della persona come il seme nell’utero “al fine di creare il miracolo della cosa una”. La ragione è il seme che feconda l’interiorità, vale a dire il piano emozionale, sentimentale, insomma irrazionale, che è femmina. La ragione, solare come il dio Apollo, quindi apollineo e maschile feconda l’aspetto femminile, la cui conoscenza segue la via umida, notturna, lunare. Ebbene, ci può anche stare questo meccanismo di fecondazione dove maschile e femminile hanno il proprio ruolo dettato dalla natura, e persino può andar bene farne una analogia, ma resta irrisolta una incongruenza. Quel maschile e quel femminile, per stessa ammissione di questi Massoni, sono entrambi presenti nella singola persona. Maschile e femminile che non sono gli uomini e le donne, è evidente. La Massoneria così spiegata risulta persino sensibile al fatto che dentro ognuno di noi ci sono entrambi i principi, ma vanifica tutto se non prosegue il suo stesso ragionamento arrivando a vederci una ragione in più per lavorare insieme alle donne. Non a caso, nei Templi massonici sono presenti sia il sole che la luna, e mi pare siano grandi uguali. Proprio il principio femminile e il principio maschile hanno lo stesso peso, armonizzati tra loro dal Delta luminoso, posto al centro. Eppure.
Massoneria e Patriarcato: il caso del Rito di Adozione
Ragioni che non bastarono a Maria Deraismes, che mentre scriveva e pubblicava Eva nel mondo, l’opera di filosofia morale e critica sociale con cui gettò le basi della prima ondata femminista, nella quale descrive la Donna nella famiglia, nella società, nel Costume, nel Diritto, nel Teatro e nell’Arte, dimostrando la necessità di emancipazione delle donne non più procrastinabile, creò con Georges Martin il primo Ordine massonico che desse modo alle donne di entrare – badate bene – nella Massoneria Tradizionale, quella stessa cioè che praticavano gli uomini, invece di accontentarsi di Ordini para-massonici, cioè discutibili imitazioni della Massoneria vera e propria, creati ad hoc, a tavolino, i cosiddetti Riti di Adozione. Ebbene, senza nulla togliere alla possibilità che gli Ordini che praticano questo Rito contribuiscano al benessere interiore delle loro iscritte, va detto che questi Ordini sono diretta espressione della Massoneria maschile, sono diretta espressione del patriarcato in ambito massonico. I Riti di Adozione impongono infatti che alle riunioni delle iscritte debba essere presente sempre almeno un uomo. Non è il Rito Scozzese, non è l’Emulation, non è quello Egizio, non è quello Simbolico italiano, eccetera. Sono Riti creati appositamente, non tradizionali come questi appena elencati a cui hanno accesso gli uomini. Infine, non sono Ordini per le donne, bensì solo per le donne parenti dei Massoni maschi. Rito di “adozione”, portatore già nel nome di quelle concessioni maschili che si fanno alle donne, bonariamente. Queste donne sono “adottate” perché da sole non riuscirebbero a dare vita a una autentica fratellanza o sorellanza? La domanda è: perché? Perché ancora oggi queste donne non prendono per sé lo spazio che pure c’è, esiste? Perché si contentano di qualcosa creato per “accontentarle” e non si prendono invece il diritto di utilizzare gli stessi strumenti degli uomini? Perché non ambiscono alla stessa conoscenza e perché non rivendicano la possibilità di fare lo stesso lavoro degli uomini così come giustamente chiedono nella società profana, appurato che la Massoneria tradizionale è sia solare che lunare?
Le risposte sono tutte contenute nel semplice fatto che sono uno sparuto gruppo. Fortunatamente la stragrande maggioranza delle donne interessate alla Massoneria fa ricerche più approfondite e apprende che la maggioranza delle Obbedienze e degli Ordini massonici sono misti. Il Droit Humain è stato fondato appositamente ed è quindi il più antico (130 anni) e il più vasto (è presente in 64 nazioni), ma non è l’unico. Ci sono la Gran Loggia d’Italia di Rito Scozzese, l’OMTI, il SOMI, la Gran Loggia Liberale d’Italia, la Serenissima Gran Loggia Nazionale Italiana, la Gran Loggia d’Italia degli ALAM, diversi Ordini egizi e anche una Gran Loggia Femminile d’Italia. Chiaramente ogni donna farà quello che desidera, il nostro auspicio è che però sia consapevole di ciò a cui rinuncia, e consapevole anche del fatto, quando si parla di patriarcato, che la libertà della donna deve essere prima di tutto volontà della donna ottenerla, in ogni ambito umano, incluso quello massonico. Chi non fosse consapevole, sarebbe complice del patriarcato.
L’uomo accorda alla donna una specie di protettorato che assomiglia assai a un’oppressione. Del resto, è un dato di fatto che quando si ha bisogno di un protettore, non si impongono condizioni: al contrario, ci si sottomette alle sue.
Maria Deraismes
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