Lui non veniva lì tutti i giorni. Lui era il capo. Lui era scuro di pelle e occhi. Lei veniva lì tutti i giorni. Lei era bionda con i capelli lunghi e belli. Lei lo guardava e ammirava per via che era il capo e gli operai si affollavano intorno a lui. Lei era timida e gli operai li doveva avvicinare uno a uno perché nessuno se la filava. L’aveva visto nei cortei e l’aveva visto arringare le folle dei giovani studenti nella cittadella universitaria e per le vie del centro. Non capiva tutto quello che lui diceva in quei…
Continua a leggereLui era uno di quelli che per cena mangiano una mela. E basta. Andava anche a letto alle nove e naturalmente non aveva la televisione. Era carino, fisicamente, ma tremendamente insicuro e imbranato nelle cose quotidiane. A me sembrava inconsistente rispetto ai ragazzi che avevo frequentato fino a quel momento. Loro erano un po’ sbruffoni, un po’ aggressivi, uomini insomma. Anche se avevano solo vent’anni. Lui era invece solo un ragazzo. Incerto sul da farsi, rimanere in Italia o andarsene, cosa studiare, se studiare. In realtà era un incapace della vita. Ma a me faceva tenerezza. E come usava dire…
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