Nell’osservare l’attuale situazione politica, non appare, infatti, molto diversa da quella con cui Cicerone, all’indomani della morte di Cesare, invocava il ritorno alle istituzioni repubblicane. Tornato precipitosamente dall’esilio, abbandonato il proposito di tenersi lontano dalla politica, l’ormai anziano oratore si getta a capofitto nel conflitto politico apertosi dopo le Idi di marzo. Vincendo lo sgomento seguito all’assassinio di Cesare, finisce col giustificare la congiura di Bruto e col legittimare il tirannicidio. Invoca i congiurati a prendere il potere e a ristabilire la legalità, e infine si appella al popolo romano per restaurare la gloriosa repubblica. Dopo il primo entusiasmo, l’Arpinate…
Continua a leggereLa “Terza Repubblica”, dopo il fallimento della “Seconda”, anch’essa è già sull’orlo del baratro, con una storia, a dire il vero, molto meno lunga e gloriosa della Prima che ha condotto il Paese alla democrazia, alla pace e allo sviluppo Non si avverte una capacità reale di governare la gestione delle varie crisi. Non c’è un processo reale di governo dell’economia, non ci sono proposte concrete per rilanciare il sistema produttivo, per rafforzare i diritti del lavoro e garantire chi è espulso dal mercato del lavoro. Si aspettava il Pnrr come la panacea di tuti i mali, intanto, l‘Italia langue…
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