Genova. Nel dedalo di strade e stazioni, un uomo vive per terra, si ciba di polvere. Lo chiamano «il Minchia» e non sospettano che è il grande artista Roberto Maini La fine degli anni Novanta e i primi del Duemila sono stati, per me e per altri come me nati nella seconda metà degli anni Settanta nella provincia ligure, l’inizio del percorso universitario e con esso il tempo della scoperta di Genova. Ricordo di quegli anni soprattutto una disordinata, disorganizzata esplorazione geografica della città. La stazione di Piazza Principe, Via Balbi, Piazza della Nunziata, il centro storico e le sue…
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