Confesso il mio disagio, nello scrivere questo articolo. Mi pare di essere giunti a un punto di non ritorno, anzi, di averlo persino oltrepassato. Dispersi, quali oramai siamo, nel mare aperto del nulla, della perdita totale di ogni significante. Le parole pronunciate dal ministro Piantedosi (il “carico residuale”) a proposito delle tre navi ONG ferme sulle coste italiane e soprattutto, è il caso di dirlo, a proposito del loro contenuto (merci, non uomini), possono essere spiegate solo così. Storia della ferocia italiana. Borghesia e Burocrazia, la supercombo che porta al ‘carico residuale’ Sono l’incontro tra la ferocia della quale è…
Continua a leggereSe dovessi usare un termine per descrivere gli italiani, più di ogni altro userei: neofobici. Ovvero, terrorizzati dalle novità. È quell’adagio delle nostre nonne, quello della strada vecchia e della strada nuova. Che a sentire loro, nel dubbio, avremmo ancora dovuto circolare coi carri sui sentieri di montagna. Come se poi le strade vecchie non fossero comunque nuove rispetto ad altre ancora più vecchie. Quindi, a risolverla, la cosa migliore sarebbe non andare, nessuna strada offre certezze. Restare fermi è l’unica soluzione. Nella sua forma perfetta, si chiama androfobia. La paura del nuovo e delle novità. L’androfobia tipicamente italiana e…
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