Se ne va Gigi Riva e con lui le immagini della nostra vita Ha ragione, di fondo, Paolo Fresu: di Gigi Riva si dovrebbe solo parlare, come si è sempre fatto per un mito, ci si affida alla tradizione orale. E poi scrivere di Riva è al tempo stesso facile e difficilissimo. Facile, poiché le storie che lo riguardano sono talmente…
Continua a leggereHo atteso qualche giorno, fino al terzo per precauzione – col tipo in questione non si sa mai – e altri ancora, complice benevola la linea editoriale di questo sito, per ammortizzare il trambusto di quella comunicazione sulla quale il de cuius ha influito come nessun altro, edificandola, strutturandola a sua immagine e somiglianza nel corso degli ultimi quarant’anni. Ma…
Continua a leggereTra i nipotini del Nazismo, quelli che più hanno ereditato una certa efferatezza ideologica, grossolana e violenta, mi pare che siano gli animalisti. Quelli che «gli animali sono migliori degli uomini sempre e comunque» Centinaia di migliaia di occidentali, pingui del loro benessere, dai loro comodi divani (e anche da quelli scomodi, perché il benessere talvolta è solo simulato ma…
Continua a leggereSi lo ammetto, l’ho visto anch’io. E non sono tra quelli che di solito lo fanno, neanche tra quelli che fanno finta di non farlo. A dire il vero non sono nemmeno tra quelli che non lo fanno per principio etico, quasi ideologico. Non lo faccio, di solito, perché per fortuna rifuggo gran parte di ciò che passa in televisione,…
Continua a leggereParliamo dei primi mondiali di calcio senza Maradona, di cosa direbbe lui della scelta di Qatar 2022 e di una certa omertà. 10 novembre 2001, Bombonera, Boca. Per chi non lo sapesse, la Bombonera è lo stadio del Boca Juniors, squadra dell’omonimo quartiere, la Boca appunto, uno dei più poveri di Buenos Aires, fondato dagli immigrati italiani, soprattutto genovesi (da…
Continua a leggereConfesso il mio disagio, nello scrivere questo articolo. Mi pare di essere giunti a un punto di non ritorno, anzi, di averlo persino oltrepassato. Dispersi, quali oramai siamo, nel mare aperto del nulla, della perdita totale di ogni significante. Le parole pronunciate dal ministro Piantedosi (il “carico residuale”) a proposito delle tre navi ONG ferme sulle coste italiane e soprattutto,…
Continua a leggereSe dovessi usare un termine per descrivere gli italiani, più di ogni altro userei: neofobici. Ovvero, terrorizzati dalle novità. È quell’adagio delle nostre nonne, quello della strada vecchia e della strada nuova. Che a sentire loro, nel dubbio, avremmo ancora dovuto circolare coi carri sui sentieri di montagna. Come se poi le strade vecchie non fossero comunque nuove rispetto ad…
Continua a leggereVi ricordate le mamme di una volta, quelle del «guai a te»? Oppure quelle del «se cadi ti do le altre sopra»? No, non credo che fosse un ricordo solo personale. Credo che fosse un modo di fare piuttosto generalizzato, collettivo. Generazionale, e si, in definitiva culturale. Per me, tra le espressioni più usate, arrischiato in qualche peripezia mal riuscita,…
Continua a leggereBei tempi quelli in cui c’era un fantasma che si aggirava per l’Europa. Di quello, pare che non vi siano più tracce. Al suo posto, invece, nell’Occidente oramai ampiamente yankizzato, si aggira qualcos’altro. Che da fantasma si è forse già trasformato in qualcosa di più consistente. Fa molta meno paura, all’apparenza. Ma dietro le sue forme mansuete, a guardare bene,…
Continua a leggereNegli ultimi giorni, la baruffa quotidiana in cui gli italiani amano accapigliarsi (e nella quale spesso si lascia coinvolgere anche chi vi scrive) si è focalizzata sull’elezione delle presidenze dei due rami del parlamento. Lasciamo, per un attimo, la gazzarra degli applausi e dei fischi, dei pro e dei contro (che come in quella scena de I tartassati di Totò…
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