Anche se con un po’ di ritardo il freddo e la pioggia sono arrivati, e con questo tempo abbiamo bisogno solo di cibi caldi, fumanti e confortanti. Tutti i legumi fanno subito “casa”, sanno di “focolare domestico” e tradizione. Oggi assaggiamo la zuppa di ceci e baccalà, ma vediamo, prima, cosa insegna la tradizione sui ceci.
Per lungo periodo i Legumi hanno rappresentato il pasto quotidiano dei meno abbienti, cibo semplice per gente semplice.
La ricetta di ceci secondo la cultura contadina, tra sacchi di juta, pentole di terracotta e il camino acceso
Mia nonna, nata in un paesino dell’entroterra avellinese e quindi con spiccate origini contadine, nella sua credenza aveva sempre dei sacchetti di juta, nei quali conservava gelosamente i legumi: ceci, lenticchie e fagioli, che non potevano mai mancare. Lo ricordo ancora quel focolare e ancora meglio ricordo il trespolo di ferro messo di lato, dove veniva appoggiata la pentola di terracotta dove, sempre, cuocevano appunto i legumi.
Adesso è tutto semplificato, i barattoli di legumi già cotti si trovano facilmente in tutti i supermercati. Ma a quei tempi la cottura dei legumi prevedeva un vero e proprio rituale che andava rigorosamente rispettato: si cominciava il pomeriggio del giorno prima, vicino al camino, mia nonna appoggiava sul suo grembo uno strofinaccio di lino bianco, dal sacchetto di juta tirava fuori un pugnetto di ceci e cominciava l’opera certosina! Ad uno a uno venivano guardati, scartando tutte le impurità, dopo questa cernita venivano sciacquati sotto l’acqua corrente e messi in un tegame ricoperti di acqua e lasciati in ammollo per tutta la notte. Nel caso specifico dei ceci, all’acqua veniva aggiunto un cucchiaio di bicarbonato, questo trucchetto li avrebbe fatti cuocere più velocemente rendendoli anche più morbidi.
Il giorno seguente di primo mattino, si ravvivava il focolaio e mia nonna dopo aver sciacquato per l’ultima volta i ceci, li trasferiva nella pentola di terracotta, aggiungeva qualche spicchio di aglio e dei rametti di rosmarino e riempiva di acqua la pentola fino all’orlo, poi trasferiva la pentola sul trespolo e cominciava la lenta cottura, quattro, cinque anche sei ore, una cottura lenta e costante.
I ricordi di quei giorni bellissimi e lenti affiorano spesso nella mia mente, continuano ancora oggi a farmi emozionare, soprattutto ora che sono radicalmente cambiate le abitudini alimentari.
Zuppa di ceci e baccalà. Rosmunda Cristiano ci traghetta dalla tradizione alla cucina contemporanea
La ricetta che voglio proporvi oggi è una zuppa, calda, fumante e profumata con l’aggiunta di pezzetti croccanti di baccalà fritto. Niente di difficile o complicato, solo saporito.
Zuppa di ceci e baccalà. Gli ingredienti per 2 persone:
500 gr di ceci precotti
2 patate medie
1 spicchio di aglio
1 rametto di rosmarino
4 cucchiai di olio evo
sale q.b.
pepe nero q.b,
250 gr di baccalà già ammollato
farina q.b.
olio di semi di girasole q.b.
2 fette di pane raffermo
Procedimento:
In un tegame alto e dal fondo spesso versa l’olio evo e l’aglio, fai soffriggere a fuoco lento, aggiungi i ceci ben sgocciolati e 1 bicchiere di acqua, metti il rametto di rosmarino e le patate sbucciate e tagliate a tocchetti grossi, copri con un coperchio e lascia cuocere a fiamma bassa per 30 minuti. Trascorso questo tempo, togli l’aglio e il rosmarino, dividi in parti uguali la zuppa e con un frullatore ad immersione, frullane una parte. Versa la parte frullata al resto della zuppa, aggiusta di sale e tieni in caldo.
Taglia le fette di pane raffermo a tocchetti e fai tostare in una padella con un filo di olio e del rosmarino.
Sciacqua bene il baccalà, togli tutte le spine e la pelle, asciuga il pesce e taglialo in piccoli bocconcini, infarinalo e friggilo in abbondante olio di semi di girasole bollente, fai cuocere bene e fallo sgocciolare su carta assorbente, spolvera con del sale e del pepe nero.
Versa qualche crostino di pane sul fondo di un tegamino di coccio, aggiungi un paio di mestoli di zuppa di ceci, guarnisci con dei pezzetti di baccalà. E la zuppa ceci e baccalà è pronta! ©RIPRODUZIONE RISERVATA