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Al dio nascosto. Racconti della Fenice # 1

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Pubblichiamo Al Dio nascosto, un racconto tratto da I racconti della Fenice. Institor è lo pseudonimo di un nostro Collaboratore. Se ne andava lungo la strada che passava da Anfipoli e Apollonia, sapendo tutto il necessario, ripieno del Paracleto, poiché quando si è visto è come se si fosse studiato tutto. C’erano fratelli in ogni città, credenti veri e anche loro illuminati dalla divina sapienza ma costretti a passeggiare, soggiornare ed i locali a vivere, fra templi, esastili ed eptastili, prostili e anfiprostili, thàloi circolari, tutti dedicati a dee, dei, semidei, eroi, campioni della medicina e dello sport. Una Cafarnao…

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Il Cavaliere e i satanisti 1/2. Un racconto di Franco Garofalo tratto da “Il cavaliere stanco”

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Il testo che oggi poniamo all’attenzione dei nostri lettori e lettrici ha per titolo Il Cavaliere e i satanisti. È un estratto di un racconto più ampio: “Il cavaliere stanco”, contenuto nel volume Racconti degli anni impossibili, Meligrana Editore, Tropea, 2021, del nostro Franco Garofalo. Buona lettura. Fra il 1998 e il 2004 fra Somma Lombardo e Arsago Seprio, provincia profonda ai confini fra Lombardia e Piemonte, imperversò una banda di balordi facili all’assassinio per noia e per assenza di significato della vita che dopo tre delitti accertati, sei presunti e un’ induzione al suicidio furono finalmente fermati, prima che…

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Frattura dell’identità nell’America Latina contemporanea. Letteratura e significati

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Franco Garofalo, come spesso fa generosamente, ci dona un pezzo ricco di spunti, connessioni mentali, rimandi filosofici e concettuali che restituiscono la sfaccettata natura dell’esperienza umana, che tale è, sempre, nelle nostre percezioni. Interruzioni telluriche della cognizione che richiedono ragionamenti ampi, sottopassaggi da scavare e ponti da costruire per connettere il sopra con il sotto e tentare di strappare del senso alla frammentarietà del contemporaneo. Oggi, in particolare, è la frattura dell’identità nell’America Latina contemporanea quella in cui ci porta, fra letteratura, filosofia, e politica. Nel racconto Chiamate telefoniche, di Roberto Bolaño, scrittore cileno scomparso a Barcellona nel 2003, due poliziotti…

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Io, Bernard de La Roche, Cavaliere Templare – una storia vera oltre i confini del tempo tra dimensioni parallele, sincronicità e canalizzazioni

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I nostri lettori conoscono Gianfranco Rucco. I suoi articoli sulle Tradizioni, le Scritture sacre, la simbologia, sono passaggi di una lente scientifica sopra ciò che troppo spesso diamo per scontato, dimostrandoci come la storia non sia un mero susseguirsi di eventi che va chiudendosi alle nostra spalle, bensì materia viva di una conoscenza esperienziale, una via di percorrenza sempre frequentabile ma che perciò richiede il vaglio costante della sede critica perché possa svelare e consegnare i suoi tesori ai veri Ricercatori. Quel che i lettori non sanno è che la sua impostazione mentale scaturisce da un vissuto personale che lo…

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“Percosìdire”. Un racconto di Alice Pavanati

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“Piccina.”, mi dicesti una sera, mentre ti aggiustavi il colletto della camicia; si era stropicciato perché l’avevi messa storta nell’armadio, stipata tra altre camicie tutte uguali. “Piccina”, dicesti dunque, senza guardarmi, “devi ancora imparare due o tre cose dalla vita e da te stessa.” Io che potevo fare? Ti diedi ragione, quieta e obbediente come non lo ero con nessun altro, e ti osservai litigare serenamente col colletto, rannicchiata nella tua poltrona di pelle e fumando una sigaretta con il timore che, tornata a casa, la mamma avrebbe potuto sentire l’odore di fumo e di uomo sui miei vestiti, sui miei capelli, sulla…

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Il Capo. Un racconto

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Lui non veniva lì tutti i giorni. Lui era il capo. Lui era scuro di pelle e occhi. Lei veniva lì tutti i giorni. Lei era bionda con i capelli lunghi e belli. Lei lo guardava e ammirava per via che era il capo e gli operai si affollavano intorno a lui. Lei era timida e gli operai li doveva avvicinare uno a uno perché nessuno se la filava. L’aveva visto nei cortei e l’aveva visto arringare le folle dei giovani studenti nella cittadella universitaria e per le vie del centro. Non capiva tutto quello che lui diceva in quei…

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Per cena una mela. Esempio perfetto di racconto iconico

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Lui era uno di quelli che per cena mangiano una mela. E basta. Andava anche a letto alle nove e naturalmente non aveva la televisione. Era carino, fisicamente, ma tremendamente insicuro e imbranato nelle cose quotidiane. A me sembrava inconsistente rispetto ai ragazzi che avevo frequentato fino a quel momento. Loro erano un po’ sbruffoni, un po’ aggressivi, uomini insomma. Anche se avevano solo vent’anni. Lui era invece solo un ragazzo. Incerto sul da farsi, rimanere in Italia o andarsene, cosa studiare, se studiare. In realtà era un incapace della vita. Ma a me faceva tenerezza. E come usava dire…

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